Ci si prende gusto. Non c'è niente da fare. Quando si prende coscienza dei benefici che ha sul nostro corpo e sulla nostra mente lo sport, non puoi più farne a meno. E in alcuni casi si ha la tendenza a voler fare sempre di più. Il mio è l'esempio lampante. La settimana dopo la mia prima "follia" (la Bike Night di Ferrara) da lunedì al sabato non mi sono più fermata, accumulando 120 km tra pedalati, spinti e corsi. Si, proprio così: mi sono creata una routine tutta mia, senza particolare cognizione di causa, ma che di fatto sembra proprio funzionare! Di necessità ho fatto virtù e ritrovandoci in casa con una sola macchina, dopo aver fuso il motore di uno dei nostri mezzi, ho rispolverato la mia "ex" Rocky Mountain (non proprio studiata per la strada) per recarmi in negozio tutte le mattine e spesso ritornare a casa all'ora di pranzo. Ovviamente ho beccato la settimana più calda e torrida della storia. Neanche a dirlo! Il mercoledì, dopo aver già fatto avanti e indietro e di nuovo avanti in mtb, ho preso l'inseparabile footbike in direzione Riccione per iscrivermi alla 10k Garmin del sabato. L'idea era quella di farla a spinta, la dieci kilometri, assieme ad una delle più grandi sostenitrici riminesi della kickbike, la mia omonima amica Nicoletta (sempre più convinta che a renderci "strane" sia il nome). Arrivato il sabato mattina la Nico mi dice che non ce la può fare: troppo caldo e pressione da schifo. "Cosa faccio?" inizio a domandare a me stessa "Partecipo da sola mentre tutti i miei amici corrono? e se poi i runner mi saltano sopra la testa? Sai che c'è? me la tento di corsa anche io: vediamo se, come realmente penso, l'allenamento di queste settimane con la footbike sia stato davvero ottimale per allenare cuore e muscoli". Mi ritrovo così sabato alle 19:00 in Piazzale Roma, in mezzo ad un migliaio di runner, quelli seri e ben convinti. Me la faccio sotto. Si, perché non è mai bello, né piacevole fare figure barbine. Mi consulto con Laura, Riccardo, Samuele e Luca, già in assetto da guerra. Facciamo due conti e stimiamo un tempo di arrivo per me, sempre che io arrivi alla fine del percorso viva. In un'ora e venti minuti circa, dovrei riuscirci, considerando che il lunedì appena passato per una corsetta post 100km ferrarese avevo impiegato 58 minuti per poco più di 7km. "Come parti mettiti sulla destra, così lasci libero il passaggio a chi sta dietro" mi consiglia Luca. Capite? come mi sarei dovuta sentire, se non una povera cretina in mezzo a dei super pro podisti? Ok. Mi rifugio nell'angolo zen della mia mente. Scatta il via. Si parte. Corri, corri, già mi sembra di sognare una volta arrivata alle porte di Misano Adriatico senza essermi mai fermata! Km 5: finally un po' d'acqua da bere! E via, riprendiamo. Durante il ritorno vedo i primi cedimenti di alcuni runner. Qualcuno respira a fatica. Un po' mi sale l'ansia, penso "oddio, questo mi muore qui". Arrivo a Riccione, Intravedo l'insegna dell'hotel Mediterraneo. Cerco di aumentare il passo più che posso. Fine. Sono arrivata alla fine. Incredibile! 1h e 8 minuti! Ben 12 minuti in meno rispetto alle mie aspettative. Siamo tutti increduli. Controllo il tempo intermedio: 30 minuti e 36 secondi. Un successone per me che non avevo praticamente mai corso. Ovviamente il merito non può che essere dell'allenamento con la footbike che mi ha permesso di aumentare in modo considerevole la mia resistenza e rafforzare la muscolatura delle gambe. Grande coraggio è stato mosso dal mio continuo ricordarmi, nei momenti più faticosi "Niko, ricordati che una settimana fa hai fatto 100km con la fb". E ora? quale sarà la prossima avventura? Certamente non smetterò di mettermi alla prova.
"Se malgrado tutto tieni duro e continui a correre, finisci col provare una sorta di disperato sollievo, come se il tuo corpo venisse svuotato di ogni sostanza" [L'Arte di Correre - Murakami]
"Se malgrado tutto tieni duro e continui a correre, finisci col provare una sorta di disperato sollievo, come se il tuo corpo venisse svuotato di ogni sostanza" [L'Arte di Correre - Murakami]