Ieri sera a quest'ora mi accingevo a rincasare dopo il mio allenamento in solitaria. Poco meno di 44km con la mia footbike percorsi interamente percorrendo il lungomare tra Bellariva di Rimini e Bellaria, quindi verso nord. Essendo sola e dovendo "calpestare" parecchio asfalto, inizialmente avevo valutato l'idea di correre con un auricolare nell'orecchio per farmi fare compagnia da della buona musica; tuttavia ho cambiato idea e, vi dirò, ho fatto proprio bene. In questo modo ho potuto "vivere" i miei (e solo miei) km nei rumori e suoni, nelle persone che ho incrociato, negli odori. Percorrere questi 22 km in andata e altri 22 al ritorno è stato come essere dentro un documentario che trasmetteva le immagini della Romagna dagli anni '70 ad oggi. Tra Rivabella e Bellaria si alternano hotel che sembrano non aver risentito del tempo passato - dove ancora si suona e si balla il liscio, dove gli ospiti sfoggiano i vestiti della festa e le signore con delle cotonature da paura in testa- agli edifici che ostentano un'architettura iper contemporanea. Sulla strada che costeggia il mare, subito dopo il cartello che indica di essere a Bellaria-Igea Marina, sorgono una serie di vecchie colonie (che ora portano il nome di "casa vacanza"), molte abbandonate, ma che non possono non riportare alla mente, soprattutto alla figlia di un ex statale, le estati dell'infanzia, quando per due settimane noi bambini venivamo mandati in vacanza in Riviera. In questo tratto di strada si vedono ancora le giostre sulla spiaggia, i negozietti che vendono quelli che mia mamma chiamerebbe i 'mangia-polvere' (si, insomma, quei souvenir inutili e decisamente kitsch), i chioschetti letteralmente "appiccicati" al marciapiede dal gusto rustico, i ristorantini con le cucine che inondano la strada di odore di fritto di mare.
Pensavo fosse dura percorrere questa strada in solitaria; di fatto lo è stato, certo, ma mi ha dato la possibilità di cogliere un aspetto di questo territorio che mi ospita che mai avevo colto; anzi, mi sono sentita una parte di questo "non-luogo"... non proprio come se ci fossi nata, ma quasi.
Ecco quindi svelato un altro aspetto della footbike: il poter assaporare al meglio un sano romanticismo e cogliere la storia dei luoghi che si percorrono....
Pensavo fosse dura percorrere questa strada in solitaria; di fatto lo è stato, certo, ma mi ha dato la possibilità di cogliere un aspetto di questo territorio che mi ospita che mai avevo colto; anzi, mi sono sentita una parte di questo "non-luogo"... non proprio come se ci fossi nata, ma quasi.
Ecco quindi svelato un altro aspetto della footbike: il poter assaporare al meglio un sano romanticismo e cogliere la storia dei luoghi che si percorrono....