A poco più di 24 ore dall'arrivo della Bike Night Ferrara - Mare, recuperate le forze, soprattutto mentali, riordinate le idee (o quasi) e le emozioni, eccomi qui a scrivere. Questa è stata una della pochissime volte in cui ho passato la notte fuori casa, senza dormire; non sono mai stata, nemmeno da "sbarbatella" una da discoteca e dritto. Dovevo arrivare alla soglia dei 30 anni per sperimentarlo. Non c'era alcol, né musica a tutto volume, ma la sana e semplice volontà di compiere un qualcosa di grande. Chi più "pro", chi con semplici bici da passeggio, chi con i tandem, chi con mezzi a propulsione. E poi c'eravamo noi.
Anzi: c'eravamo SOPRATTUTTO noi. Con i nostri mezzi alternativi, carichi di passione, la voglia di stare insieme e di misurarci con noi stessi, tra gli sguardi increduli dei 1400 partecipanti in bici. Un gruppo di 7 (sette!!!!) footbike, 3 monocicli e una handbike. Se normalmente ci capita di essere degli "invisibili", ieri eravamo al centro dell'attenzione. Queste sono le magie della condivisione, del fare gruppo.
Da Rimini siamo partiti in tre per formare questa banda di pazzi scatenati: Denis Meluzzi aka MonoMela (monociclo), Simone Baldini aka IronBaldo (handbike) e la sottoscritta, Nicoletta Cogoni aka Gravity Niko (footbike). Alle 21:30 abbiamo caricato la macchina e siamo partiti verso Ferrara dove ad aspettarci c'erano Filippo Salani (autoctono ferrarese di MonoFerrara) e Filippo Bubba (piacentino) con i loro mono e in piazza Maria Turra, Paolo Bassetti, Maria Teresa Franchi (i comaschi importatori italiani di Myfootbike Italia), Bruno Romani (di Ferrara in Footbike), il mio caro amico e compagno di avventure Stefano Viganò (bergamasco) e Davis Colombo (rodigino). Insomma, non proprio un gruppo da Unità di Italia, ma ci abbiamo messo un grande impegno anche in questo.
Ore 00:00 che abbia inizio lo spettacolo! Tanti volti, tante lucine che si muovono chiassosamente dalla città alla ciclabile; ai bordi delle strade i ferraresi che osservano questo fiume di persone sui loro mezzi, ancora tutti freschi e svegli. Buio pesto. Obiettivo primo arrivare al primo ristoro al km 21: fattibile secondo i miei calcoli. Qui ci ritroviamo di nuovo tutti, perché comunque è inevitabile che qualcuno vada più forte dell'altro. Due chiacchiere veloci, sono le 2:04. Via, si riparte alla volta della seconda tappa tra altri 25km, per il secondo ristoro. Qui i rumori iniziano ad affievolirsi, si parla meno durante il viaggio. Come ad impostare la modalità "risparmio energetico". Un po' prima delle 4 del mattino (contro ogni nostra previsione dei tempi) ripartiamo dal secondo ristoro. In questa parte dei 100km, mi riunirò al gruppetto di partenza con Denis, Simone e Filippo; tenterò di uccidere MonoMela ficcandogli la mia ruota anteriore nella sua unica ruota. L'ultima tappa del giro sarà al km 78. Questi sono i km in cui le nostre fatiche saranno ripagate dallo spettacolo che ci offrirà l'alba. Riparto con il mio amico Stefano, con cui per la prima volta condividiamo un'impresa slegata dal mondo canino: entrambi, infatti, per chi non lo sapesse, pratichiamo scooter joring e canicross. Ci siamo conosciuti l'anno scorso a Borno per il Campionato Italiano Csen e da quel momento non ci siamo più persi. Con noi anche Davis, crossista anche lui. Queste sono le ore della scemenza: arriva il giorno e la parlantina si riattiva, battute e risate si sprecano. Sono gli attimi della "stupidera"; Denis mi sfida in una tirata "spingi più che puoi" e io come una scema gli vado dietro, così da bruciarmi definitivamente l'ultima carica rimasta. Raggiungiamo l'ultimo ristoro e io riparto con Paolo, con calma. Con molta calma. La ciclabile è finita, ora gli ultimi 18km sono su strada; in lontananza sentiamo i primi tuoni, ma la nuvola carica d'acqua non tarderà a raggiungerci. Mancano 3km. Inizio ad accusare il colpo. Seguiamo la freccia che indica il percorso e entriamo in un sentiero sterrato tutto dritto che mi sembra non aver fine. Low Battery. Mi sto spegnendo. Il cervello è andato. raggiungo il parco dell'hotel dove in teoria dovrebbe esserci la fine. Ma sono entrata dalla parte sbagliata. Non importa. Sono arrivata. Ma chi se ne frega del gonfiabile, delle foto. Anche l'arrivo per me è stato alternativo. Sento una voce chiamarmi: è Bruno! Come lo ha definito Filippo, il "top rider" delle footbike. Ha dato la paga a tutti noi, arrivando circa un'ora prima. Grande Bruno! Ci fiondiamo sul ricco banchetto con paste, crostate, succhi e ci sediamo. Dopo otto ore. Mi domando dove siano tutti gli altri, fino a quando non li vedo arrivare in gruppo capitanati da Davis che da lontano mi manda a quel paese (strano!) perché mi aspettavano preoccupati all'arrivo mentre io banchettavo felice e, soprattutto, seduta.
Che notte! Non ero sicura di farcela. Per niente. Eppure eccomi qui, felice e soddisfatta per esserci riuscita. Grazie anche a tutti gli amici che hanno partecipato e mi hanno tirato in mezzo a questa avventura. Grazie a Bruno, Stefano, Maria, Maria Teresa, Paolo, Davis, Filippo S, Filippo B, ma soprattutto a Denis, motivatore top, e a Simone, entrambi due forze della natura, con i quali spero di poter condividere altre esperienze e "nuove folli avventure insieme" come scrive IronBaldo.
Un ringraziamento speciale da parte di tutto questo gruppo pazzo al nostro accompagnatore ufficiale, che ci ha seguito km per km, raggiungendoci a tutte le tappe: Luca Dolci.
Grazie Amici! Siete stati fantastici!
Anzi: c'eravamo SOPRATTUTTO noi. Con i nostri mezzi alternativi, carichi di passione, la voglia di stare insieme e di misurarci con noi stessi, tra gli sguardi increduli dei 1400 partecipanti in bici. Un gruppo di 7 (sette!!!!) footbike, 3 monocicli e una handbike. Se normalmente ci capita di essere degli "invisibili", ieri eravamo al centro dell'attenzione. Queste sono le magie della condivisione, del fare gruppo.
Da Rimini siamo partiti in tre per formare questa banda di pazzi scatenati: Denis Meluzzi aka MonoMela (monociclo), Simone Baldini aka IronBaldo (handbike) e la sottoscritta, Nicoletta Cogoni aka Gravity Niko (footbike). Alle 21:30 abbiamo caricato la macchina e siamo partiti verso Ferrara dove ad aspettarci c'erano Filippo Salani (autoctono ferrarese di MonoFerrara) e Filippo Bubba (piacentino) con i loro mono e in piazza Maria Turra, Paolo Bassetti, Maria Teresa Franchi (i comaschi importatori italiani di Myfootbike Italia), Bruno Romani (di Ferrara in Footbike), il mio caro amico e compagno di avventure Stefano Viganò (bergamasco) e Davis Colombo (rodigino). Insomma, non proprio un gruppo da Unità di Italia, ma ci abbiamo messo un grande impegno anche in questo.
Ore 00:00 che abbia inizio lo spettacolo! Tanti volti, tante lucine che si muovono chiassosamente dalla città alla ciclabile; ai bordi delle strade i ferraresi che osservano questo fiume di persone sui loro mezzi, ancora tutti freschi e svegli. Buio pesto. Obiettivo primo arrivare al primo ristoro al km 21: fattibile secondo i miei calcoli. Qui ci ritroviamo di nuovo tutti, perché comunque è inevitabile che qualcuno vada più forte dell'altro. Due chiacchiere veloci, sono le 2:04. Via, si riparte alla volta della seconda tappa tra altri 25km, per il secondo ristoro. Qui i rumori iniziano ad affievolirsi, si parla meno durante il viaggio. Come ad impostare la modalità "risparmio energetico". Un po' prima delle 4 del mattino (contro ogni nostra previsione dei tempi) ripartiamo dal secondo ristoro. In questa parte dei 100km, mi riunirò al gruppetto di partenza con Denis, Simone e Filippo; tenterò di uccidere MonoMela ficcandogli la mia ruota anteriore nella sua unica ruota. L'ultima tappa del giro sarà al km 78. Questi sono i km in cui le nostre fatiche saranno ripagate dallo spettacolo che ci offrirà l'alba. Riparto con il mio amico Stefano, con cui per la prima volta condividiamo un'impresa slegata dal mondo canino: entrambi, infatti, per chi non lo sapesse, pratichiamo scooter joring e canicross. Ci siamo conosciuti l'anno scorso a Borno per il Campionato Italiano Csen e da quel momento non ci siamo più persi. Con noi anche Davis, crossista anche lui. Queste sono le ore della scemenza: arriva il giorno e la parlantina si riattiva, battute e risate si sprecano. Sono gli attimi della "stupidera"; Denis mi sfida in una tirata "spingi più che puoi" e io come una scema gli vado dietro, così da bruciarmi definitivamente l'ultima carica rimasta. Raggiungiamo l'ultimo ristoro e io riparto con Paolo, con calma. Con molta calma. La ciclabile è finita, ora gli ultimi 18km sono su strada; in lontananza sentiamo i primi tuoni, ma la nuvola carica d'acqua non tarderà a raggiungerci. Mancano 3km. Inizio ad accusare il colpo. Seguiamo la freccia che indica il percorso e entriamo in un sentiero sterrato tutto dritto che mi sembra non aver fine. Low Battery. Mi sto spegnendo. Il cervello è andato. raggiungo il parco dell'hotel dove in teoria dovrebbe esserci la fine. Ma sono entrata dalla parte sbagliata. Non importa. Sono arrivata. Ma chi se ne frega del gonfiabile, delle foto. Anche l'arrivo per me è stato alternativo. Sento una voce chiamarmi: è Bruno! Come lo ha definito Filippo, il "top rider" delle footbike. Ha dato la paga a tutti noi, arrivando circa un'ora prima. Grande Bruno! Ci fiondiamo sul ricco banchetto con paste, crostate, succhi e ci sediamo. Dopo otto ore. Mi domando dove siano tutti gli altri, fino a quando non li vedo arrivare in gruppo capitanati da Davis che da lontano mi manda a quel paese (strano!) perché mi aspettavano preoccupati all'arrivo mentre io banchettavo felice e, soprattutto, seduta.
Che notte! Non ero sicura di farcela. Per niente. Eppure eccomi qui, felice e soddisfatta per esserci riuscita. Grazie anche a tutti gli amici che hanno partecipato e mi hanno tirato in mezzo a questa avventura. Grazie a Bruno, Stefano, Maria, Maria Teresa, Paolo, Davis, Filippo S, Filippo B, ma soprattutto a Denis, motivatore top, e a Simone, entrambi due forze della natura, con i quali spero di poter condividere altre esperienze e "nuove folli avventure insieme" come scrive IronBaldo.
Un ringraziamento speciale da parte di tutto questo gruppo pazzo al nostro accompagnatore ufficiale, che ci ha seguito km per km, raggiungendoci a tutte le tappe: Luca Dolci.
Grazie Amici! Siete stati fantastici!