Sabato.
Ore 19:30.
Messaggio di Denis in arte MonoMela.
"Domattina esco con Simo, te sei libera? Ci vediamo alle 6 al 105 poi direzione Carpegna. Se sei libera e hai voglia di alzalti presto, vieni che ci divertiamo :p".
Risposta
"Ostaaaaaa siiiiiii".
Cosa vuoi rispondere ad una proposta così? Non ci ho pensato minimamente, anche se per una volta ero a cena fuori con amici e sapevo benissimo che prima di mezzanotte, l'una non mi sarei appoggiata sul letto. Ma che importanza aveva? Ho scelto di bere ogni goccia della mia giovinezza fin quando il fisico me lo permetterà, e "chissenefrega" se per una volta dormirò poco (anche se chi mi conosce sa bene quanto siano importanti le otto ore di sonno per me): Non potrei mai dir di no a Mela e a Baldo! Tra le risate dei miei commensali e il solito "disappunto" (aka la mia motivazione reale) di Luca, mi preparo psicologicamente per la follia dell'indomani.
Ore 5:30 della domenica "Simo non riesce ad esserci, noi andiamo lo stesso?" mi scrive Denis. Neanche a dirlo alle 6:30 ci incontriamo a Coriano. Decidiamo di cambiare itinerario e ci "limitiamo" a scegliere come meta Montescudo. Metto in conto di farmi parecchia salita a spinta a piedi e invece.... Solo 100 metri prima della piazzetta del borgo scendo e spingo. L'11% di salita non sono ancora pronta per affrontarla, ma che stima quando, un po' prima di scendere dalla mia magica footbike vengo sorpassata da un ciclista che esclama, guardandomi, "fantastica!".
Raggiunta la piazzetta con l'immancabile statua del santo, parcheggio il mezzo vicino a quello di Denis. Panorama mozzafiato. Da qui si vede in lontananza il mare e la costa. Intanto arrivano i gruppi di cliclisti: saluti, comenti, domande, complimenti per entrambi, La stima continua a crescere, Sento un ciclista dire ad un suo compagno "Questi due li ho visti questa mattina a Coriano, non è molto che son partiti!".
Ciao, ciao, il gruppo riparte per la sua strada e per noi scatta l'immancabile foto di rito, quella a testimonianza che anche oggi il nostro compito lo abbiamo portato a termine, quella che spammeremo a più non posso per diffondere le nostre discipline e far sapere alla gente che anche questo è sport e divertimento.
Cosa fare ora? Torniamo indietro? Denis mi dice "se andiamo verso Gesso passiamo nel paese abbandonato". Parola magica: paese abbandonato. Continuiamo alla grande! Ci rimettiamo in marcia, passando per strade strette, in mezzo a campi non coltivati, incontrando qualche rudere di tanto in tanto. Continuiamo in direzione Sassofeltrio, per poi riprendere la strada per Montescudo. Passiamo nel bel mezzo della "Sagra della Patata" tra gli occhi increduli delle persone, ci fermiamo alla fontanella del paese e riprendiamo per tornare verso casa, ma questa volta passando per la Via Montescudo. Dopo tanta salita ci aspetta altrattanta discesa: questa è la parte più facile per me e un po' meno per il mio compagno di avventura. I freni della mia footbike iniziano a fischiare e ogni tanto mi lascio andare in discesa per poi fermarmi per aspettare Denis (facciamo un po' per uno: lui di fatto in salita mi ha sempre aspettata!).
Arriviamo alla fine del nostro giro insieme, dove poi ognuno prenderà per la propria strada. Nel salutarci controlliamo i nostri gps: ridendo e scherzando circa 40km per poco più di 1000 metri di dislivello. Il mio record di pendenza, dopo i 400 mt della Rimini-Verucchio. Certo, il mezzo nuovo ha contribuito molto nella riuscita di questa nuova avventura, ma anche la mia testardaggine, come dice l'amico MonoMela, ha aiutato tanto! Certamente a Montescudo prima o poi l'avrei "conquistata" anche da sola, ma in compagnia di un altro folle è indubbiamente tutto decisamente più lieve e piacevole.
Sono in ritardo nella scrittura delle mie "memorie", considerato che sono già passati due giorni da questa uscita, ma oggi dovevo, in un modo o nell'altro, raccontare i miei primi 1000 metri perché domattina ci aspetta Carpegna, questa volta sul serio. Domani si ricompone il trio "romagnolo" di pazzi: Gravity Niko, MonoMela e IronBaldo. Lo faremo in grande stile, come sempre. Abbiamo tanto da raccontarci e pochi km non sarebbero sufficienti per gli aneddoti delle ultime settimane.
Ore 19:30.
Messaggio di Denis in arte MonoMela.
"Domattina esco con Simo, te sei libera? Ci vediamo alle 6 al 105 poi direzione Carpegna. Se sei libera e hai voglia di alzalti presto, vieni che ci divertiamo :p".
Risposta
"Ostaaaaaa siiiiiii".
Cosa vuoi rispondere ad una proposta così? Non ci ho pensato minimamente, anche se per una volta ero a cena fuori con amici e sapevo benissimo che prima di mezzanotte, l'una non mi sarei appoggiata sul letto. Ma che importanza aveva? Ho scelto di bere ogni goccia della mia giovinezza fin quando il fisico me lo permetterà, e "chissenefrega" se per una volta dormirò poco (anche se chi mi conosce sa bene quanto siano importanti le otto ore di sonno per me): Non potrei mai dir di no a Mela e a Baldo! Tra le risate dei miei commensali e il solito "disappunto" (aka la mia motivazione reale) di Luca, mi preparo psicologicamente per la follia dell'indomani.
Ore 5:30 della domenica "Simo non riesce ad esserci, noi andiamo lo stesso?" mi scrive Denis. Neanche a dirlo alle 6:30 ci incontriamo a Coriano. Decidiamo di cambiare itinerario e ci "limitiamo" a scegliere come meta Montescudo. Metto in conto di farmi parecchia salita a spinta a piedi e invece.... Solo 100 metri prima della piazzetta del borgo scendo e spingo. L'11% di salita non sono ancora pronta per affrontarla, ma che stima quando, un po' prima di scendere dalla mia magica footbike vengo sorpassata da un ciclista che esclama, guardandomi, "fantastica!".
Raggiunta la piazzetta con l'immancabile statua del santo, parcheggio il mezzo vicino a quello di Denis. Panorama mozzafiato. Da qui si vede in lontananza il mare e la costa. Intanto arrivano i gruppi di cliclisti: saluti, comenti, domande, complimenti per entrambi, La stima continua a crescere, Sento un ciclista dire ad un suo compagno "Questi due li ho visti questa mattina a Coriano, non è molto che son partiti!".
Ciao, ciao, il gruppo riparte per la sua strada e per noi scatta l'immancabile foto di rito, quella a testimonianza che anche oggi il nostro compito lo abbiamo portato a termine, quella che spammeremo a più non posso per diffondere le nostre discipline e far sapere alla gente che anche questo è sport e divertimento.
Cosa fare ora? Torniamo indietro? Denis mi dice "se andiamo verso Gesso passiamo nel paese abbandonato". Parola magica: paese abbandonato. Continuiamo alla grande! Ci rimettiamo in marcia, passando per strade strette, in mezzo a campi non coltivati, incontrando qualche rudere di tanto in tanto. Continuiamo in direzione Sassofeltrio, per poi riprendere la strada per Montescudo. Passiamo nel bel mezzo della "Sagra della Patata" tra gli occhi increduli delle persone, ci fermiamo alla fontanella del paese e riprendiamo per tornare verso casa, ma questa volta passando per la Via Montescudo. Dopo tanta salita ci aspetta altrattanta discesa: questa è la parte più facile per me e un po' meno per il mio compagno di avventura. I freni della mia footbike iniziano a fischiare e ogni tanto mi lascio andare in discesa per poi fermarmi per aspettare Denis (facciamo un po' per uno: lui di fatto in salita mi ha sempre aspettata!).
Arriviamo alla fine del nostro giro insieme, dove poi ognuno prenderà per la propria strada. Nel salutarci controlliamo i nostri gps: ridendo e scherzando circa 40km per poco più di 1000 metri di dislivello. Il mio record di pendenza, dopo i 400 mt della Rimini-Verucchio. Certo, il mezzo nuovo ha contribuito molto nella riuscita di questa nuova avventura, ma anche la mia testardaggine, come dice l'amico MonoMela, ha aiutato tanto! Certamente a Montescudo prima o poi l'avrei "conquistata" anche da sola, ma in compagnia di un altro folle è indubbiamente tutto decisamente più lieve e piacevole.
Sono in ritardo nella scrittura delle mie "memorie", considerato che sono già passati due giorni da questa uscita, ma oggi dovevo, in un modo o nell'altro, raccontare i miei primi 1000 metri perché domattina ci aspetta Carpegna, questa volta sul serio. Domani si ricompone il trio "romagnolo" di pazzi: Gravity Niko, MonoMela e IronBaldo. Lo faremo in grande stile, come sempre. Abbiamo tanto da raccontarci e pochi km non sarebbero sufficienti per gli aneddoti delle ultime settimane.