In Romagna ogni anno, da qualche tempo a questa parte, durante il primo weekend di luglio si "festeggia" la Notte Rosa: feste, concerti, eventi a tutte le ore. Certamente il suo valore non è caratterizzato da un aspetto più sportivo. Eppure il primo sabato del mese, in concomitanza con questa ricorrenza, si svolge la storica Rimini-Verucchio, una mezza maratona che oggi prende anche il nome de "La Corsa Rosa". Si parte dall'Arco di Augusto in città per arrivare all'incantevole borgo di Verucchio, terra natia del Mastin Vecchio.
Ad aprire questa corsa, l'immancabile amico (e ormai più volte citato sul mio diario) Denis Meluzzi, in arte MonoMela in sella al suo inseparabile monociclo. E anche "questo giro" sono stata tirata dentro alla faccenda. Ovviamente in footbike. Perché i "matti" devono farsi vedere per quel che sono, altrimenti che senso avrebbe? Neanche a dirlo, anche questa volta, mi sono presa dell'idiota (con amore e un pizzico di preoccupazione, ovviamente) dallo scettico di casa, che ha "gridato" alla follia quando ha realizzato che in 21km, o meglio in 13/14, non solo il dislivello sarebbe stato di 400mt, ma che il percorso prevede il passaggio dalle Coste di Sgrigna. "Tu sei fuori! non ce la farai mai con la footbike". Come già detto in precedenza, nel mio vocabolario tutte le espressioni che rimandano all'impossibilità di far qualcosa sono state cacciate fuori a calci. Un po' per testardaggine, un po' per orgoglio e per il sempre più crescente desiderio di mettermi alla prova e sfidare me stessa, sabato 2 luglio 2016 alle 18 ero sotto l'Arco. Come da usanza valuto il tempo minimo per raggiungere l'arrivo: "se la concludo in 2 ore sono brava".
Denis ed io ci mettiamo in prima linea, cercando di stare un po' distanti dai runner (avevo già guardato le classifiche dell'anno precedente e mi ero spaventata di quanto andassero i primi!). Tre, due, uno: si parte! I primi sei km li affronto bene in compagnia di MonoMela ad una media di circa 18 km/h. Finché arriva la prima salita. Qui Denis mi stacca e io procedo con molta più calma. Nel frattempo vedo arrivare il primo runner: "andava che pelava"! Ovviamente mi supera. Non sarà né il primo né l'ultimo a sorpassarmi. Per fortuna non ci sono soltanto salite, ma anche qualche discesa che mi permette di migliorare l'andatura e soprattutto di riprendere fiato. Lungo il tragitto spesso incontro Luca, lo scettico :D Evidentemente preoccupato del mio stato psico-fisico. Ma forse più psichico! Raggiunto il bivio di San Marino tiro un sospiro di sollievo. Superati i Cantelli mi aspetterà altre due salite brevi per raggiungere l'arrivo. Verso la fine incontro i primi "caduti di guerra": è caldo e non è facile, lo capisco. Mi rendo sempre più conto che bisogna essere dei "guerrieri" per affrontare certe sfide. Arrivo. Noto con estremo piacere che il mio tempo è di un'ora e 35 minuti. Ben 25 minuti in meno rispetto alle mie aspettative migliori. Mi sottovaluto!
Che dire? una bellissima esperienza anche questa volta. Ci sto prendendo gusto. Si, decisamente mi piace moltissimo mettermi alla prova. Queste sono cose che mi fanno bene e che accrescono l'autostima. Che, diciamolo chiaramente, schifo non fa!
Come sempre ringrazio Denis per buttarmi in mezzo, a Luca per il supporto, seppur sempre con tanti dubbi e all'organizzazione de "la Corsa Rosa" per avermi permesso di partecipare. Anche questa l'ho portata a casa a testa alta! ;)
Ad aprire questa corsa, l'immancabile amico (e ormai più volte citato sul mio diario) Denis Meluzzi, in arte MonoMela in sella al suo inseparabile monociclo. E anche "questo giro" sono stata tirata dentro alla faccenda. Ovviamente in footbike. Perché i "matti" devono farsi vedere per quel che sono, altrimenti che senso avrebbe? Neanche a dirlo, anche questa volta, mi sono presa dell'idiota (con amore e un pizzico di preoccupazione, ovviamente) dallo scettico di casa, che ha "gridato" alla follia quando ha realizzato che in 21km, o meglio in 13/14, non solo il dislivello sarebbe stato di 400mt, ma che il percorso prevede il passaggio dalle Coste di Sgrigna. "Tu sei fuori! non ce la farai mai con la footbike". Come già detto in precedenza, nel mio vocabolario tutte le espressioni che rimandano all'impossibilità di far qualcosa sono state cacciate fuori a calci. Un po' per testardaggine, un po' per orgoglio e per il sempre più crescente desiderio di mettermi alla prova e sfidare me stessa, sabato 2 luglio 2016 alle 18 ero sotto l'Arco. Come da usanza valuto il tempo minimo per raggiungere l'arrivo: "se la concludo in 2 ore sono brava".
Denis ed io ci mettiamo in prima linea, cercando di stare un po' distanti dai runner (avevo già guardato le classifiche dell'anno precedente e mi ero spaventata di quanto andassero i primi!). Tre, due, uno: si parte! I primi sei km li affronto bene in compagnia di MonoMela ad una media di circa 18 km/h. Finché arriva la prima salita. Qui Denis mi stacca e io procedo con molta più calma. Nel frattempo vedo arrivare il primo runner: "andava che pelava"! Ovviamente mi supera. Non sarà né il primo né l'ultimo a sorpassarmi. Per fortuna non ci sono soltanto salite, ma anche qualche discesa che mi permette di migliorare l'andatura e soprattutto di riprendere fiato. Lungo il tragitto spesso incontro Luca, lo scettico :D Evidentemente preoccupato del mio stato psico-fisico. Ma forse più psichico! Raggiunto il bivio di San Marino tiro un sospiro di sollievo. Superati i Cantelli mi aspetterà altre due salite brevi per raggiungere l'arrivo. Verso la fine incontro i primi "caduti di guerra": è caldo e non è facile, lo capisco. Mi rendo sempre più conto che bisogna essere dei "guerrieri" per affrontare certe sfide. Arrivo. Noto con estremo piacere che il mio tempo è di un'ora e 35 minuti. Ben 25 minuti in meno rispetto alle mie aspettative migliori. Mi sottovaluto!
Che dire? una bellissima esperienza anche questa volta. Ci sto prendendo gusto. Si, decisamente mi piace moltissimo mettermi alla prova. Queste sono cose che mi fanno bene e che accrescono l'autostima. Che, diciamolo chiaramente, schifo non fa!
Come sempre ringrazio Denis per buttarmi in mezzo, a Luca per il supporto, seppur sempre con tanti dubbi e all'organizzazione de "la Corsa Rosa" per avermi permesso di partecipare. Anche questa l'ho portata a casa a testa alta! ;)